Visita di scambio in Liguria, tra saperi dal passato e sfide del futuro

Proseguono le visite di scambio nell’ambito del progetto INN-Pratica, con la seconda tappa ospitata il 20 e 21 maggio in Liguria, organizzata a cura di Regione Liguria e D.A.F.N.E. Soc. Coop. Impresa Sociale. Due giorni intensi, ricchi di momenti che hanno saputo coniugare esperienze e saperi del passato con momenti di condivisione di idee che hanno portato a scoprire nuovi modi per affrontare le sfide del futuro.

Alle visite erano presenti aziende, tecnici di settore, istituzioni e ricercatori: soggetti diversi ma accomunati dalla passione per il loro lavoro e dall’impegno messo in gioco quotidianamente per valorizzare il settore agricolo e tutto il comparto ad esso connesso, non ultimo quello turistico. Il panorama agricolo ligure, infatti, è nella sua accezione più ampia estremamente vario e abbraccia realtà in cui il fattore umano e la voglia di fare sanno, ancora oggi, fare la differenza.

Il vero significato del “fare comunità”

La visita è iniziata prendendo parte alla Giornata Nazionale della Biodiversità di interesse Agricolo e Alimentare ospitata all’interno del Blue District di Genova in cui sono state presentate le prime 3 Comunità del Cibo della Liguria, gruppi di azione per la tutela dell’agrobiodiversità con attenzione a varietà vegetali e razze animali a rischio di estinzione. In evidenza anche gli 11 progetti innovativi finanziati in Liguria dalla mis. 10.2 del PSR e i progetti di comunicazione con gli studenti degli istituti agrari.

Ecco quindi che la study visit è entrata nel vivo muovendo verso la Val Polcevera, dove la delegazione italo-francese ha visitato il Comune di Campomorone con lo spazio di coworking ospitato all’interno della biblioteca comunale e discusso insieme agli amministratori di questo territorio affrontando temi come il turismo lento e lo smart tourism. Qui, più che mai, si intende riportare interesse per questi luoghi, valorizzando anche l’accoglienza nei confronti di quei lavoratori nomadi che sempre più sono attenti a stabilirsi in luoghi affascinanti e capaci di fornire servizi adatti alle loro esigenze.

La visita all’azienda “il Mezzano” a Serra Riccò ha portato l’attenzione sul tema dell’allevamento estensivo di collina che, con un approccio innovativo, intende superare l’approccio produttivistico per ricercare un equilibrio con le risorse del territorio. La mucca Cabannina, razza autoctona, rappresenta questo equilibrio perfetto: produzione limitata di carne e latte, ma libera di pascolare e di « ripulire » anche i terreni circostanti, messi a disposizione dai proprietari, secondo un principio di mutualismo e di attenzione e tutela del territorio. Ai vitelli ancora in stalla vengono dedicate le attenzioni proprie della migliore competenza tecnico scientifica e del benessere animale, anche con soluzioni pratiche semplici e legate alla tradizione.

Qui, come in altri luoghi scoperti durante i due giorni di visita, si è approfondito il legame che si viene a creare tra soggetti diversi che vivono da sempre in un territorio, e che spesso riescono a collaborare in un’ottica di reciproco interesse: a Serra Riccò l’unione fa davvero la forza, e fa la differenza tra quei luoghi che vedono “spegnere” l’entusiasmo e quelli in cui si è capito che, insieme, si è più forti e si riesce ad affrontare e risolvere problemi e sfide difficili da superare da soli.

La visita alla trattoria “Campora”, un vero salto nel passato e nei sapori veri di queste zone, ha poi lasciato il passo alla tappa a Serra, alla Trattoria Il Rifugio gestito dalla Cooperativa di Comunità Borghi Sparsi dove il racconto appassionato delle ideatrici e degli abitanti storici ha lasciato i visitatori letteralmente incantati. Molte le sfide che si presentano a chi ha le sue radici tra questi monti: dalla desertificazione della popolazione al cambiamento climatico, al dissesto idrogeologico. Ed è emerso con forza come il concetto di comunità, il tornare a fare rete sia la chiave ma anche la scommessa per preservare il valore di questi luoghi e tornare a fare economia. La sostenibilità è la strada, con mille strategie piccole e grandi da adottare, dal riuso evitando gli sprechi, all’utilizzo di prodotti locali. E, ancora una volta, si è discusso di territorio e di turismo: un turismo consapevole, attento, che sa riconoscere ed apprezzare l’ospitalità sincera e i prodotti che portano con sé la propria storia.

La cena all’agriturismo « Terra e Cielo » ha chiuso la giornata con un’esperienza della cucina locale basata sui prodotti di produzione diretta, riletti con grande eleganza e in un contesto e panorama magici seppure ad un passo dalla città.

Agricoltura: quando la scienza incontra la pratica

Il secondo giorno della visita di scambio ha portato la delegazione a scoprire aspetti nuovi ed innovativi degli studi in ambito agricolo, per poi rivolgere lo sguardo al passato per comprendere meglio il futuro che ci attende.

Particolarmente interessante è stata quindi la visita al Centro di Sperimentazione ed Assistenza Agricola di Albenga (CeRSAA), dove la delegazione ha potuto visitare il Centro di Saggio e il Laboratorio Fitopatologico, entrambi caratterizzati da una appassionata presentazione dei servizi dedicati alla sperimentazione di prodotti e strumenti innovativi; sono state inoltre presentate numerose attività di collaudo delle innovazioni sviluppate attraverso progetti di ricerca e l’organismo di controllo e certificazione “Made in Quality”.

Custodi del passato

La parte finale della study visit si è poi concentrata sul passato e sui valori che ancora oggi, e più che mai in futuro, vanno preservati e valorizzati. La visita all’azienda “I formaggi del boschetto” ha portato nei visitatori la consapevolezza delle problematiche quotidiane che uno degli ultimi allevatori della pecora Brigasca rimasto in Liguria, certamente il più grande con quasi mille capi, deve affrontare per poter portare avanti la tradizione e i sacrifici di un'intera vita, come il senso di “abbandono” che talvolta si percepisce da parte delle istituzioni, la difficoltà a seguire iter burocratici spesso troppo complicati, o il dover affrontare animali e predatori che fino al recente passato non rappresentavano alcun pericolo, ma che oggi si spingono sempre più spesso nei centri abitati.

La sosta a Montegrosso Pian Latte é stata dedicata alla scoperta della « cucina bianca » tipica delle valli alpine dell’Imperiese: porri, patate, aglio, latte, farina regalano piatti incredibili con una storia e un legame territoriale profondi. In particolare « le raviore » piatto del pastore realizzato con erbe spontanee, oggi marchio De.Co. e le « streppe » pasta semplice, strappata a mano per essere buttata nell’acqua bollente.

La delegazione si è poi spostata nell’ultima tappa, prevista a Mendatica nel cuore del Parco delle Alpi Liguri, dove si è tenuto un interessante focus sul tema della tradizione della civiltà delle malghe e della comunità custode.

Il bilancio positivo

La visita di scambio si è quindi conclusa con un bilancio estremamente positivo, dimostrando che il confronto e il lavoro condiviso rappresentano un momento importante per la creazione della comunità di pratica: mettere insieme i portatori di interesse, i produttori, la ricerca e le istituzioni ha permesso un confronto reale e gettato le basi per la costruzione di un futuro comune.

Opportunità come questa, infatti, si rivelano molto arricchenti, sia dal punto di vista della conoscenza della produzione, che per quanto riguarda l’ascolto delle difficoltà che ci sono dietro il coltivare, il mantenere e il curare un territorio così bello come quello ligure.

Le prime due visite di scambio, organizzate ad aprile in Corsica e a maggio in Liguria, lasceranno il passo alla Toscana a giugno, con grandi aspettative e curiosità da parte della delegazione che si recherà ad Arezzo e Siena per continuare questo importante viaggio nel mondo dell’agricoltura innovativa e sostenibile.

 

Fabio Madau, Università di Sassari (capofila di progetto), Daniela Minetti, Regione Liguria e Marilù Cavallero (Coop. Sociale Dafne) raccontano come è andata la study visit: 

 

Ascolta dalle voci dei protagonisti come è andata la visita studio in Liguria