Uno dei siti pilota del progetto AMMIRARE si trova in Liguria, a Portofino, in una zona a elevato interesse naturalistico, ma anche particolarmente importante da un punto di vista sociale ed economico, nonché per i rischi legati ai cambiamenti climatici.
La geomorfologia dei fondali del fronte Sud del Promontorio di Portofino è caratterizzata da pareti rocciose ripide, cale con tratti ciottolosi e massi di varie dimensioni. Questi ambienti, ricchi di anfratti e piccole grotte, supportano una biodiversità marina considerevole, ospitando una vasta fauna bentonica. Inoltre, le diverse condizioni di illuminazione ed esposizione alle correnti (velocità media superficiale 25 cm/sec in direzione E-W) creano microambienti che ospitano specie animali e vegetali di interesse scientifico ed economico. La presenza di Posidonia oceanica, che si sviluppa prevalentemente nelle baie e sui lati occidentale ed orientale del Promontorio, riveste un ruolo ecologico cruciale, tuttavia, queste praterie non raggiungono estensioni significative lungo le coste del promontorio.
Il sito è esposto a rischi crescenti, tra cui gli interventi umani lungo la linea di costa, mareggiate intense e l’arrivo di specie aliene, fenomeni che compromettono gli ecosistemi locali. La costruzione di moli e il ripascimento, contribuiscono a incrementare la sedimentazione e l'erosione costiera; le mareggiate estreme possono danneggiare i rizomi di Posidonia oceanica, minacciando intere porzioni di prateria, la cui perdita accentua i processi erosivi della spiaggia emersa, privandola del naturale effetto protettivo di tali habitat. Infine, specie aliene come le alghe indopacifiche del genere Caulerpa (C.cylindracea nel caso di Portofino) la quale è in grado di competere con P. oceanica per la colonizzazione del substrato.
Da un punto di vista socio-economico, l’Area Marina Protetta di Portofino rappresenta un'importante risorsa economica per l'area: le attività nautiche, subacquee, la pesca sportiva e professionale generano un indotto considerevole. Tuttavia, l'area è soggetta a una forte pressione antropica, soprattutto durante l'alta stagione, quando l'afflusso di turisti può raggiungere il milione di persone. Gli ancoraggi delle imbarcazioni e le opere costiere (moli e strutture di protezione), ad esempio, incrementano la torbidità e alterano l'idrodinamica costiera, minacciando le praterie di Posidonia e la spiaggia. Gli operatori balneari, pur beneficiando della presenza di queste praterie, principalmente per mancanza di consapevolezza, a volte intraprendono attività di ripascimento e rimozione di Posidonia arenata, rendendo le spiagge più vulnerabili.
Gli stakeholder sono dunque diversificati e includono diportisti, operatori turistici e ambientali e gestori di attività economiche, tutti interessati alla conservazione e gestione sostenibile del sito.
Le azioni pilota previste nel quadro del progetto AMMIRARE sono molteplici e comprendono attività scientifiche di monitoraggio, gestione e coinvolgimento degli stakeholders.
La visita all'AMP di Portofino, svoltasi il 27 settembre 2024, ha coinvolto rappresentanti della Regione Liguria, dell’AMP Portofino, e della Scuola Superiore Sant’Anna. Durante l'incontro, è stata evidenziata la necessità di rafforzare la collaborazione tra AMP e Guardia Costiera per monitorare l’area e contrastare le attività illecite. Si è discusso anche del ruolo essenziale delle aree marine protette come “sentinelle” del cambiamento climatico e dell’importanza di una gestione efficace supportata da finanziamenti adeguati atti a garantire la tutela degli ecosistemi.
Questa visita rientra fra le attività necessarie al coinvolgimento degli stakeholders dell’area al fine di valutare le problematiche riscontrate dai fruitori stessi del sito e di individuare strategie di valorizzazione sostenibile in accordo con le necessità locali.
Gli interventi di monitoraggio si concentreranno sulle praterie di Posidonia oceanica nelle baie sabbiose, rilevando la loro estensione (fino a 20-30 m in base alla limpidezza delle acque). Il posidonieto, infatti, contribuisce al mantenimento delle spiagge grazie al suo ruolo nella deposizione di particelle sospese e sedimenti.
Il progetto prevede infine buone pratiche di educazione ambientale basata su criteri di sostenibilità e la creazione di pannelli informativi, oltre ad esperimenti per il recupero ambientale della spiaggia, accompagnati da un questionario per quantificare la percezione del valore della biodiversità e della geodiversità.